Cultus Langarum di Olga Cafiero esplora la storia e la cultura enologica delle Langhe del Barolo, indagando la tensione essenziale tra tradizione e innovazione, mondo del lavoro e sostenibilità ambientale.
Attraverso l’esperienza diretta dei luoghi e il riuso di documenti e materiali di archivio, Cafiero si sofferma sui processi di vinificazione codificati nell’Ottocento, ancora oggi in uso, per avviare una riflessione sugli elementi che caratterizzano il paesaggio odierno dal punto di vista morfologico e culturale, l’uso del territorio e la sua identità.
Le fotografie dei macchinari, degli attrezzi, delle anfore e delle differenti composizioni del terreno sono prese da archivi di scuole e musei pubblici e riproposte in modo neutrale, senza interventi dell’autrice, per collocarli in una dimensione senza tempo.
La rappresentazione del paesaggio odierno è invece sviluppata “in negativo”, così da tendere all’astrazione, enfatizzando le forme e le geometrie secondo le quali questo è organizzato e vissuto.