Erin O’Keefe è una fotografa e architetto, il cui lavoro è influenzato da entrambe le discipline. Il background dell’artista in architettura è il fondamento della sua pratica artistica. Le domande che pone attraverso il suo lavoro riguardano la natura della percezione spaziale, e gli strumenti che usa sono radicati nel linguaggio astratto e formale del fare che ha sviluppato come architetto. Come fotografa, Erin O’Keefe è interessata allo strato di distorsione e incomprensione introdotto dalla fotocamera, in quanto traduce la forma e lo spazio tridimensionali in immagine bidimensionale. Questo inevitabile disallineamento è la questione centrale del suo lavoro.
Le sue rappresentazioni astratte, tra illusione e realtà, hanno un’essenza vibrante e sono il risultato di un gioco di equilibri tra geometrie e colori. L’artista realizza tutti i suoi lavori, tutti pezzi unici, combinando la sua capacità compositiva a un’estetica visiva che rimanda alla pittura. Protagoniste delle sue mise-en-scène sono, infatti, forme di legno dipinte a mano e curate in ogni dettaglio, lasciando visibili le pennellate che si contrappongono alla solidità degli sfondi.
Erin O’Keefe ci invita a riflettere sull’uso dello spazio attraverso il mezzo fotografico, strumento di finzione per eccellenza, lasciando allo spettatore uno spazio di contemplazione in una dimensione intima.