RE:Birth di Valeria Cherchi affronta il tema della violenza ostetrica e ginecologica e il trauma che ne scaturisce, nella sua dimensione individuale, sociale e politica.
Il progetto affonda le radici in una storia personale: la morte della sorella omonima, a soli sei mesi, a causa di un caso non denunciato di violenza ostetrica. Questo evento diventa il punto di partenza per un’indagine sul fenomeno, attraverso la raccolta di testimonianze biografiche di donne e doule. Tra i temi affrontati emerge anche il trauma transgenerazionale e l’impatto della perdita perinatale sui padri, rappresentato attraverso visioni subacquee, che evocano l’isolamento che spesso accompagna esperienze simili.
Collegando la sua ricerca fotografica a materiali d’archivio e narrazioni ufficiali, Cherchi crea cronache multivocali che invitano ad una riflessione critica sugli eventi raccontati, portando alla luce dinamiche di potere legate a forme sistematiche di negligenza e oppressione. La sua opera propone spazi di resilienza, traendo forza dalla solidarietà e supporto tra pari.
RE:Birth fa parte del progetto di ricerca di Valeria Cherchi sostenuto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito dell’Avviso Pubblico Strategia Fotografia 2024.