02.05–02.06.24
Torino Foto Festival – New Landscapes

EXPOSED
Torino Foto Festival
Second edition
16.04.–02.06.2025
Archive

Screenings: A Tale of Two Seeds / Semantica

Wild Alchemy Lab

Date
02.05—02.06.2024

Location
Cinema Massimo – Museo Nazionale del Cinema

A Tale of Two Seeds: Sound and Silence in Latin America’s Andean Plains. La fondatrice del Wild Alchemy Lab, Jemma Foster, presenta cortometraggi e opere d’arte in realtà aumentata provenienti dagli archivi della rivista Wild Alchemy Journal rifacendosi ai numeri dedicati agli elementi terra, fuoco, acqua, aria ed etere. Sarà un’occasione per condividere e discutere i processi curatoriali e collaborativi del collettivo internazionale Wild Alchemy Lab, composto da artisti, ricercatori, scienziati e praticanti di esoterismo. A Tale of Two Seeds: Sound and Silence in Latin America’s Andean Plains, opera degli studi creativi Atractor e Semantica costituita da un’installazione sonora e un cortometraggio, indaga i temi della sovranità alimentare, della deforestazione e della conservazione della biodiversità attraverso la storia della monocoltura della soia e della sua espansione nei territori del Sudamerica. Il principale corpo di ricerca alla base del progetto riguarda il modo in cui le pratiche aggressive delle monocolture agroindustriali geneticamente modificate hanno avuto un effetto irreversibile e dannoso sui terreni.

Semantica è un’installazione digitale di Jemma Foster e Camilla French che impiega diversi media e include quattro cortometraggi dedicati alla comunicazione interspecie e alla linguistica non lineare nel post-Antropocene. Dopo la proiezione dei primi due film della serie, Jemma parlerà dei processi di produzione in corso per i due film finali, discutendo anche con il musicista e compositore Jamie Perera sulle tecnologie dei biodati e sulla sonificazione nella colonna sonora. Infine, Jamie condividerà Anthropocene in C Major, un viaggio uditivo e visivo attraverso 12.000 anni di dati sul cambiamento climatico. Attraverso l’ascolto profondo, quest’opera ci invita a confrontarci con il nostro dolore ecologico e sistemico, a prendere coscienza della nostra ecologia collettiva e a trovare la capacità di cambiare.